domenica 29 maggio 2011

Lo yoga

Lo yoga è un'antica disciplina che comprende pratiche ascetiche e meditative, che rappresenta una delle sei drasana (sistemi ortodossi della filosofia religiosa) nella religione induista.
Il termine Yoga viene già riconosciuto negli antichi testi dei Veda con il significato di "unire" "attaccare" "imbrigliare".

Da qui il significato, posteriore, di yoga come tecnica ascetica o meditativa avente come scopo l' "unione mistica" con la Realtà ultima e tesa ad "aggiogare", "controllare", "governare" i "sensi" (indriya) e i vissuti da parte della coscienza (buddhi). [Wikipedia]
Lo yoga moderno prevedere 8 stadi (che indicano al praticante 8 arti come le parti del corpo), senza le quali non è possibile raggiungere l'unione con Paramatma (lo spirito supremo)

Yama: I comandamenti morali universali: che prevede al suo interno
  • Ahimsa: la non violenza, sia psichica che fisica
  • Sathya: la sincerità e l'adesione alla verità (specialmente con se stessi)
  • Asteya: onestà ed astenzione della cupidigia e la liberazione dall'avidità
  • Brahmacharya: castità specie morale e sentimentale
  • Aparigraha: distacco dalla bramosia e dal potere
Nyama:  le regole dell'autopurificazione
  • Saucha: pulizia, salute fisica, purezza
  • Santosa: appagamento, felicità della mente, sapersi accontentare
  • Tapas: ardore nel lavoro, desiderio ardente di evolversi spiritualmente
  • Svadhyaya: ricerca interiore
  • Ishvara Pranidhana: abbandonarsi alle Divinità
Asana:
sono le posizioni assunte in alcune forme dello yoga, specie nell'Hata Yoga La funzione degli asana è direttamente collegata alla fisiologia indiana, fondata sul sistema sottile. Secondo tale sistema, attraverso l'assunzione di diverse posizioni del corpo, il praticante diviene in grado di purificare i canali energetici (Nadi), incanalare l'energia verso specifici punti del corpo ed ottenere così un notevole beneficio psico-fisico. [Wikipedia]

Pranayama:
letteralmente significa il controllo di prana e yama; in pratica prevede l'apprendimento di tecniche che tramite il respiro sono in grado di controllare il flusso del prana nel corpo.La parola deriva da Prana (fiato, respiro, vita) e yama (lunghezza, controllo).

Pratyahara:
l'emancipazione della mente, ritirandola dagli oggetti e dai sensi.Sarebbe il ritiro dei sensi, proprio come una tartaruga ritira la sua testa dentro alla sua corazza. Lo stato di Pratayahara si raggiunge tramite il consecutivo ripetersi (mentalmente) di un mantra.

Dharana:
La concentrazione, diventare una cosa sola con ciò che si fa.

 Dyana:  
La meditazione 

Samadhi: 
è uno stato di coscienza superiore è lo stato del raggiungimento dell'equilibrio totale, come profonda realizzazione del Sé.

Alcuni tipi di yoga classico:
  • Bhakti Yoga (Y. della devozione)
  • Jñāna Yoga (Y. della conoscenza)
  • Karma Yoga (Y. dell'azione)
  • Raja Yoga o Ashtanga Yoga (Y. regale, mentale)
  • Hatha Yoga (Y. fisico)
  • Dhyana Yoga (Y. della meditazione)
  • Mantra Yoga (Y. delle formule o mantra)
Altri tipi di Yoga:

  • Ananda Marga Yoga
  • Anusara Yoga
  • Iyengar Yoga
  • Kriya Yoga
  • Kundalini Yoga
  • Sahaja Yoga o yoga spontaneo
  • Satyananda Yoga
  • Surat shabd yoga
  • Yoga Ratna
  • Yoga Tibetano
  • Vihangam yoga
  • Ashtanga yoga
  • SwáSthya Yôga
Per maggiori riferimenti vi rimando alla pagine di wikipedia da cui ho tratto il materiale: Wikipedia Yoga

sabato 28 maggio 2011

Conservare ed usare al meglio i cosmetici


Visto che mi sono lanciata su discorsi cosmetici :) ho deciso di aggiungere alcune discussioni sull'uso corretto dei cosmetici e sull'interpretazione delle etichette, che per il consumatore medio non è del tutto semplice.
Per prima cosa ogni tipologia di cosmetico ha le sue peculiarità anche dal punto di vista della conservazione. I cosmetici con un elevata base acquosa (e sono  molti) sono ad alto rischio attacco microbico, in quanto essi usano l'acqua come fonte nutritizia, e per cui necessitano di un buon sistema preservante, anche perchè un cosmetico attaccato da microbi causa irritazioni alla pelle anche gravi.
Per cui per allungare la vita dei cosmetici le case cosmetiche operano seguendo le "buone prassi igieniche industriali", che sono delle regole a cui attenersi perche il prodotto sia privo di microbi. Per cui un sistema preservante non serve per controllare una carica microbica che si è sviluppata a monte del confezionamento, ma per controllare i microbi che si svilupperanno a valle.
Anche la scelta delle packaging deve rispettare la stabilità del cosmetico.
Il packaging mostrato in figura è quello che maggiormente rispetta il cosmetico, in quanto impedisce alla luce ed al calore di penetrare nel cosmetico e di innescare i processi chimici di irrancidimento.
Dopo il confezionamento e la messa in commercio arriva il consumatore che a volte maltratta nel vero senso della parola il cosmetico, mettendo anche a dura prova il sistema preservante. Quante persone si sono dimenticate almeno una volta un cosmetico aperto all'aria, o nella borsa del mare con la sabbia sulla crema protettiva? Credo che tutti almeno una volta abbiamo dimenticato i nostri cosmetici alla mercè dei microbi.
Come ci si comporta per preservare la vita dei cosmetici?
  1. Evitare di mettere un cosmetico vicino alle fonti di calore perchè fa evaporare l'acqua contenuta al suo interno e distrugge i principi attivi termolabili.
  2. Aprire e richiudere subito i cosmetici in quanto nell'aria ci sono presenti moltissimi microorganismi patogeni che diminuiscono la conservabilità di un cosmetico
  3. Evitare di diluire con acqua shampoo, balsami etc,nella loro confezione, se si vuole dilurli lo si fa in un contenitore apposito (precedentemente lavato per bene) e lo si usa nel giro al massimo di una giornata (meglio sarebbe entro poche ore)
  4. Evitare di travasare cosmetici in contenitori diversi da quello usato dalla ditta produttrice. Se è stata scelta quella confezione è sia per un fatto estetico che per un fatto tecnologico
  5. se fuoriesce del cosmetico pulire il beccuccio orfizio etc con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool denaturato
  6. Non provare mai a usare il cosmetico per usi diversi da quelli per cui è stato destinato (il sapone mani non è adatto all'uso come detergente intimo, visto che il pH della pelle è diverso e anche la sensibilità della zona è diversa).
Spero che con questi piccoli consigli sappiate come utilizzare al meglio i cosmetici, che usiamo praticamente sempre si dice che si usino minimo 9 cosmetici diversi al giorno per persona,(si arriva anche a 15 per le donne)...per cui meglio li trattate voi e meglio vi trattano loro :)
Un bacioo!!!

La cosmesi naturale, qualche precisazione


In questi ultimi anni la cosmesi naturale e biologica, si sta espandendo a macchia d'olio. Ma non pensate che in un cosmetico anche definito naturale, tutte le sostanze in esso contenuto derivino da sostanze naturali. Il fatto è molto semplice, per il formulatore creare un cosmetico interamente di derivazione naturale non è semplice. Un cosmetico interamente naturale non vi invoglierà di certo al suo utilizzo. Un esempio molto semplice è il gel d'Aloe, che in questi anni spolpola ed ha spopolato molto. Si tratta del estratto delle foglie dell'Aloe vera. Se avete una piantina d'Aloe a casa provate a prendere una piccola foglia carnosa ed a vedere la sua consistenza ed il suo odore...il gel è appicicoso, poco stendibile sulla pelle ed ha anche un odore poco gradevole. Comparate questo con il gel d'Aloe cosmetico. E' un bel gel limpido, poco appicicoso, profumato, altamente stendibile sulla pelle e di facile assorbimento. Nel gel cosmetico vi è un circa 10% (varia comunque da ditta a ditta) di gel d'aloe, il resto sono sostanze migliorative che rendono più gradevole, più conservabile e più apprezzabile il gel d'aloe. Per cui quando acquistate un cosmetico definito "naturale" o "biologico" aspettatevi all'interno anche sostanze chimiche. Ovviamente nei cosmetici naturali si cerca di limitare e non usare (se possibile) tutti quei derivati della petrolchimica (derivati del petrolio) e di incentratrsi si quelle sostanze che sono si di derivazione naturale, ma che hanno subito processi di lavorazione e reazione chimica.
Putroppo l'esigenza maggiore per chi lavora nella cosmetica è di dare al consumatore un cosmetico stabile, bello, profumato ed efficace e principalmente che non abbia nessun effetto collaterale (ovvio che un'allergia non è possibile prevederla, in quanto dipende dalla sensibilità del sistema immunitario della singola persona).Con solo derivati naturali da soli non si riesce a creare cosmetici, ma comunque anche i derivati chimici che tanto fanno paura, oggi sono  molto controllati la legge ha per fortuna messo paletti  molto rigidi sull'uso di queste sostanze, specie se si tratta di conservanti, che vengono usati in percentuali veramente minime, ma comunque efficaci per garantire la salute del consumatore.

domenica 15 maggio 2011

La mooncup, ovvero un'alternativa eco friendly e salutare agli assorbenti ed ai tamponi interni


Di questa moon cup finalmente si sta inziando a parlare un po' ovunque. Merito dell'intervento di Luciana Littizzetto che tempo fa ne ha parlato a "Che tempo che fa" nota trasmissione domenicale di Rai3.
La moocup è una coppa di silicone, altamente compatibile con il pH vaginale. La mooncup si trova in nelle farmacie ben fornite e credo anche nei negozi che trattano alimenti naturali, integratori ed affini.
La mooncup si presenta in due taglie una A adatta a persone di età superiore ai 30 anni ed a chi ha avuto perlomeno un parto, ed una tagia B adatta a persone che vanno finno ai 30 anni circa.
Io personalmente non l'ho ancora usata, ma comunque dalle informazioni che sono riuscita e reperire, è facile da applicare e molto comoda da indossare.
La prima volta che la si mette si consiglia di restare a casa (metterla per la prima volta per esempio di domenica) in una giornata tranquilla, quando magari il flusso non sarà abbondante come nei primi giorni. tutto ciò non perchè sia difficile da mettere ma perchè con l'inesperienza la si potrebbe mettere storta, e così non potrebbe svolgere in modo pieno la sua funzione. La prima cosa da fare è sterilizzare la mooncup. Mettete un pentolino con dell'acqua e fate bollire. Lasciare sterilizzare la mooncup. Lasciar raffreddare ed inseritela magari bagnandola leggermente in modo che la parte esterna non faccia troppo attrito con le pareti vaginali.Dopo di che ogni 2-3 ore (dipende dal flusso del vostro ciclo) svuotatela (fatelo sul bidet, in modo che se dovesse scivolarvi non vi finirebbe nel gabinetto). La mooncup è garantita per 10 anni...in suo costo si aggira sui 35€ circa...se avete curiosità o vi servono informazioni ditemi pure!!! :)
Dimenticavo, la mooncup aiuta anche la natura, in quanto evita tutto l'inquinamento dovuto all'uso di assormenti e tamponi (che a volte oltretutto causano notevoli irritazioni ed allergie), che sono meteriali di difficile riciclaggio e trasformazione...

[Tutorial]- Furoshiki project

I furoshiki quadri di stoffa con cui si fanno moltissime cose molto utili. Vengono utilizzati in Giappone come alternativa ai sacchetti di plastica. Si tratta di nodi e ripiegamenti della stoffa in grado di conterenere oggetti vivande e qualsiasi oggetto si voglia. Su youtube esistono moltissimi video che mostrano come creare anche delle carine ed utili borse di stoffa. Non si utilizzano cuciture ma semplicemente dei nodi e la stoffa ripiegata sarà in grado di contenere qualsiasi cosa voi vogliate. In Giappone in Ministero ha fornito questo semplice pieghevole link dove in modo molto semplice si vede come realizzare da se un furoshiki.
Ecco alcuni dei video che ho trovato molto interessanti e che sono diventatati parte integrante della mia videoteca :)

Questo video è il mio preferito visto che è in italiano, credo si tratti di uno spezzone di un video più lungo (magari di un libro, personalmente non lo so), ma comunque è molto ben fatto...


Questo video spiega in pratica quello che in Giappone è scritto sul pieghevole menzionato sopra.


In questo video invece (che è in giapponese ed inglese) si verdà come realizzare una borsa. Il video è stato realizzato in uno dei più grandi negozi che realizza furoshiki a Kyoto.

[Ricetta vegan]- Avocado alle mandorle


Ingredienti
Per 1 persona
mezzo avocado maturo
3 mandorle tostate
un pizzichino di finocchiella selvatica
una foglia secca di limone o lime
due gocce di aceto
uno spicchio piccolo di limone
sale e olio exravergine di oliva q.b.
Preparazione
Tagliare a dadetti l'avocado sbucciato e aggiungere le mandorle pestate, la finocchiella, le 2 gocce d'aceto, lo spicchio di limone spremuto, la foglia di limone sbriciolata, il sale e l'olio... e mangiare freddo! :-p                                                    Fonte: Avocado alle mandorle                                      

Eccomi qui!!!

Salve a tutti!!! Da oggi inizio questo blog e spero che sia l'inizio di uno splendido viaggio insieme attraverso le mie passioni e il mio amore verso la natura che ci circonda. Non amo parlare di me, sono una persona riservata che pensa sia giusto donare la propria conoscenza al prossimo, senza però esporsi troppo...Lascio la parola ai fatti e alle cose che inizierò pian piano a pubblicare. Un abbraccio di luce. Chiccaherbana